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Cos'è il Reverse Mentoring?

Nell'ambito della quarta rivoluzione industriale, non possiamo non parlare di Reskilling e Reverse Mentoring.

Abbiamo già trattato in questo articolo del Reskilling, ovvero del processo di apprendimento di nuove competenze rivolto ai lavoratori, indispensabile per mettere un professionista già avviato nelle condizioni di poter svolgere un lavoro diverso da quello attualmente o precedentemente svolto.

Il senso del reskillling sta nelle previsioni di variazione del mondo del lavoro e della specificità dei lavori previste per i prossimi anni. A seguito dell'ampia digitalizzazione e automazione industriale in corso, milioni di persone avranno la necessità di cambiare lavoro; molti lavori spariranno, ma molti nuovi lavori nasceranno e si diffonderanno rapidamente.

Per affrontare questi imminenti cambiamenti nel lavoro di domani bisogna quindi attivarsi oggi stesso sulle competenze dei lavoratori, non solo per creare nuove e specifiche skills nei "nuovi" lavoratori, ma anche per "riqualificare" i lavoratori "esistenti" e "anziani", ovvero fornire ai lavoratori con più di 50 anni e che risultano essere i meno flessibili ad adattarsi alle nuove professioni, una formazione specifica e qualificata, in particolare sulle Digital Skills.

Le Digital Skills (o competenze digitali) sono quelle competenze che “consistono nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Esse sono supportate da abilità di base nelle ICT (Information and Communication Technologies): l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet” (definizione del Parlamento Europeo).

Torniamo a parlare degli argomenti competenze digitali e reskilling perché nei giorni scorsi è uscito un interessante articolo su PuntoSicuro - il quotidiano di notizie gratuite sulla Sicurezza sul lavoro più letto in Italia - realizzato dal Dottor Massimo Servadio (Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni) e dedicato proprio al possesso e allo sviluppo di competenze digitali tra i lavoratori millenials e over-fifty.

L'articolo, che vi invito a leggere direttamente a questa pagina, propone una soluzione pratica alla necessità delle aziende (in particolare in Italia) di individuare modalità di sviluppo delle competenze digitali che tengano conto dei divari generazionali dei propri lavoratori e che garantiscano risposte efficaci nel breve termine.

Questa risposta si chiama "Reverse Mentoring", un metodo che favorisce una modalità di trasmissione delle conoscenze che va dal più giovane al più anziano, cercando di far incontrare le conoscenze digitali del giovane con l’esperienza del senior.

L'obiettivo è quindi duplice: i giovani hanno molto da insegnare agli 'anziani' sui temi tecnologici, ma anche su intraprendenza, pensiero creativo, capacità di previsione, integrazione di differenti visioni e opinioni e gestione del cambiamento; gli anziani hanno la possibilità di familiarizzare con le nuove forme di comunicazione e di organizzazione del lavoro e trasmettere i principi base per fare un business plan, individuare un obiettivo e avere una vision definita.

In ultimo, questo scambio esperienziale intergenerazionale permette anche di sviluppare modelli di leadership innovativi che possono essere vantaggiosi per tutti.

Leggi l'articolo completo su PuntoSicuro...


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