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Combattere l’analfabetismo funzionale tramite l’eLearning

Come può l’eLearning favorire l’acquisizione di nuove competenze per dipendenti analfabeti funzionali?

L’8 settembre è la giornata internazionale dell’alfabetismo. I paesi occidentali, come l’Italia, possono rimanere tranquilli con un tasso di alfabetizzazione che si avvicina al 100% della popolazione, ben lontani dal 31% di alcuni degli stati più poveri al mondo, come il Niger (dati Banca Mondiale). Eppure, anche nelle democrazie più avanzate, esiste un problema legato all’alfabetizzazione degli adulti: l’analfabetismo funzionale. Che cos’è e quanto è esteso questo fenomeno in Italia e nel resto d’Europa? In che modo l’analfabetismo funzionale incide sulle capacità lavorative e sulla produttività nel privato e nel pubblico e soprattutto, come si può combattere? La risposta può essere l’eLearning?

Cos’è l’analfabetismo funzionale?

Si definisce analfabetismo funzionale la difficoltà che soggetti adulti perfettamente in grado di leggere, scrivere e fare calcoli manifestano nel comprendere il significato di testi e quantità (dall’articolo di giornale, alle bollette alle comunicazioni dell’amministrazione pubblica) legati alla vita quotidiana e lavorativa e nell’usare le informazioni in forma scritta. Secondo Skills Matter, un sondaggio PIAAC-OCSE del 2013-2015, l’Italia ha il triste primato in Europa, insieme alla Spagna, con il 28% di analfabeti funzionali, seconda solo alla Turchia e al suo 47%. Nei paesi scandinavi e Danimarca la media è del 9%.

Analfabetismo funzionale e produttività

Secondo un paper presentato alla conferenza ICCHP, la metà degli analfabeti funzionali in Germania (7,5 milioni di persone) svolge un’attività lavorativa. Per l’Italia non esistono dati ufficiali in materia, ma per capire l’impatto che l’analfabetismo funzionale può avere sul mondo del lavoro, bisogna incrociare altri dati che riguardano il grado di istruzione e le competenze digitali chiave:

  • I dati PISA del 2019 parlano chiaro sulle prospettive future, dato che solo 1 studente su 20 di 15 anni è in grado di comprendere un testo scritto.
  • I laureati sono solo il 27,6% della popolazione italiana, contro il 40,3% della media europea ( Eurostat 2018);
  • L’alfabetizzazione informatica (capacità di usare internet e nuove tecnologie) in Italia riguarda solo il 21% della popolazione attiva e la colloca al terzultimo posto tra i paesi OCSE ( Skills Outlook 2019).

Tutto questo rende la forza lavoro presente e futura vulnerabile alle nuove opportunità e sfide della trasformazione digitale in atto nella pubblica amministrazione e nelle aziende italiane. Per questo occorre intervenire subito con strumenti tradizionali e nuovi.

Combattere l’analfabetismo funzionale: eLearning tra istruzione e formazione continua

La qualità dell’istruzione è chiaramente l’unico modo per prevenire l’analfabetismo funzionale: lettura e rielaborazione di testi di diversa natura possono aiutare a migliorare la comprensione e l’espressione scritta. Per gli adulti, la chiave di volta è la formazione continua che interessa ancora una percentuale bassa di lavoratori, il 30% contro il 43% della media OCSE.

In un paese con un alto tasso di analfabetismo funzionale e informatico come possono i corsi online essere la soluzione?

In realtà l’eLearning ha tutte le potenzialità per sostenere l’istruzione e la formazione continua:

  • Stimola a usare internet, lo smartphone, il tablet o il computer in un modo diverso che non sia andare sui social network;
  • Offre metodi ludici per apprendere tramite gamification e simulazioni, aiutando persone con difficoltà di lettura e scrittura a comprendere situazioni reali e prendere decisioni;
  • Dà la possibilità di fruire dello stesso contenuto in diversi modi: testo, video, audio;
  • Ripartisce il carico cognitivo che potrebbe ostacolare l’apprendimento di dipendenti non più abituati allo studio, suddividendo gli argomenti da apprendere in micro-contenuti;
  • Favorisce la proattività e l’auto apprendimento dando ai corsisti la possibilità di scegliere cosa apprendere, quando, dove e per quanto tempo;
  • Aiuta a tracciare i bisogni formativi prima, durante e dopo la formazione con statistiche dettagliate;
  • Rende la compliance aziendale più coinvolgente e stimolante con le formule di apprendimento misto, sociale, dal vivo.

Comprendere il contenuto di testi e documenti di ogni natura, saper valutare le variabili numeriche della vita quotidiana e usare la tecnologia e internet per scopi professionali sono competenze fondamentali per la vita sociale e lavorativa del nuovo millennio. L’eLearning aiuta a fare in modo che tutti raggiungano queste competenze grazie alla sua capacità di coinvolgere in maniera interattiva e flessibile ogni tipo di studente.


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