I corsi online uccideranno le università «fisiche»?

Un interessante articolo pubblicato sul sito de Il Sole 24 Ore cerca di capire, numeri e argomenti alla mano, se in futuro le Università “fisiche” rischiano di essere sorpassate dalle loro versioni virtuali, che erogano i cosiddetti MOOC (Massive Open Online Courses).

La domanda nasce dal continuo aumento di corsi online (circa 9400 al momento della stesura di questo pezzo) proposti da un numero sempre più elevato di Università (oltre 800) per un totale di oltre 78 milioni di studenti in formazione. Ad ogni modo, l'offerta mondiale di corsi MOOC è sempre accessibile in tempo reale sul sito di Class Central.

I nomi delle piattaforme universitarie più famose sono quelli della statunitense Cousera (che unisce sei università Usa tra cui Stanford e Princeton, con 23 milioni di utenti registrati), di edX (quella del Mit di Boston e di Harvard, con 10 milioni di utenti) della cinese XuetangX (con 6 milioni di utenti), della britannica FutureLearn (con 5,3 milioni di utenti) e di Udacity (con 4 milioni di utenti).

Il grande successo di questa modalità di formazione è dovuto al fatto che i MOOC hanno diversi vantaggi rispetto alle classi fisiche: i tempi personalizzati di studio, il numero potenzialmente illimitato di corsisti nello stesso momento, la possibilità per tutti di accedere ai corsi, il costo gratuito o relativamente basso dei corsi, ma soprattutto l'offerta di contenuti innovativi negli argomenti e nei contenuti delle formazioni.

Ma come saranno i MOOC del futuro? E le università fisiche rischiano davvero di scomparire a favore delle loro versioni online? 

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