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Competitività sul posto di lavoro: come gestirla

La competitività sul posto di lavoro può essere positiva per la crescita personale, ma può creare un ambiente tossico. Scopriamo come gestirla al meglio.

La competizione sul posto di lavoro è un’arma a doppio taglio. Da un lato, può guidare l’innovazione, stimolare la produttività e spingere gli individui a dare il meglio di sé. Dall’altro, può creare un ambiente tossico, generare ostilità e ostacolare la collaborazione. Comprendere le sfumature della competitività in ambito professionale è fondamentale per sfruttarne i vantaggi e mitigarne gli svantaggi.

Diversi studi hanno dimostrato come la competizione alimenta la creatività e migliora persino la qualità del lavoro prodotto in qualsiasi fascia di età. Inoltre, le abilità richieste per essere competitivi, come la volontà di superare i propri limiti, di fidarsi del proprio istinto, di risolvere i problemi, sono le stesse abilità necessarie per l’innovazione. D’altro canto, l’autore spiega che un’eccessiva competizione può avere un impatto molto negativo poiché incide negativamente sul morale, provoca stress e favorisce un ambiente di lavoro incentrato sull’individualità. Inoltre, la maggior parte delle persone non vorrebbe un lavoro in cui deve competere ogni giorno con i colleghi.

Di seguito vediamo quali sono i pro e i contro di un ambiente di lavoro competitivo.


Pro della competitività sul posto di lavoro

1. Miglioramento delle prestazioni. Una sana competizione può incrementare le prestazioni individuali e di gruppo. Quando i dipendenti sono motivati a superare i loro colleghi o a raggiungere obiettivi specifici, spesso la produttività aumenta e i risultati sono di qualità superiore.

2. Innovazione e creatività. La competitività favorisce un ambiente che incoraggia l’innovazione. Le persone che si sforzano di eccellere spesso propongono idee, soluzioni e approcci inventivi alle sfide, favorendo il progresso e la crescita dell’organizzazione.

3. Aumento della produttività. In un ambiente competitivo, gli individui sono motivati a lavorare in modo più efficiente ed efficace. Il desiderio di superare gli altri o di raggiungere gli obiettivi prefissati può portare a livelli di produttività più elevati, in quanto i dipendenti si sforzano di superare i parametri di riferimento.

4. Sviluppo personale. La competizione incoraggia il continuo miglioramento personale. I dipendenti sono più inclini a cercare opportunità di apprendimento, a sviluppare nuove competenze e a perfezionare quelle esistenti per rimanere competitivi, con conseguente crescita professionale complessiva.

5. Raggiungimento degli obiettivi. Gli ambienti competitivi hanno spesso obiettivi chiari. Questa chiarezza aiuta i dipendenti a concentrare i loro sforzi e le loro energie, con una maggiore probabilità di raggiungere e persino superare questi obiettivi.

6. Riconoscimento dei meriti. Negli ambienti di lavoro competitivi, i risultati e i successi sono spesso riconosciuti e premiati. Questo riconoscimento funge da rinforzo positivo, motivando i dipendenti a puntare all’eccellenza e contribuendo a creare una cultura di riconoscimento e apprezzamento.

7. Posizionamento sul mercato e adattabilità. Le aziende in ambienti competitivi sono spesso più agili e adattabili. Sono meglio attrezzate per rispondere ai cambiamenti del mercato, innovare rapidamente e mantenere un vantaggio competitivo, che porta alla sostenibilità a lungo termine.


I contro della competitività sul posto di lavoro

1. Stress e burnout. L’eccessiva competizione può creare un’immensa pressione sui dipendenti affinché superino costantemente i loro colleghi. Questa pressione porta spesso a un aumento dei livelli di stress, al burnout e a effetti negativi sulla salute mentale.

2. Deterioramento delle dinamiche di squadra. l’intensa competizione tra i dipendenti può danneggiare il lavoro di squadra e la collaborazione. Invece di lavorare insieme, i dipendenti possono concentrarsi eccessivamente sul successo individuale, creando un ambiente di lavoro frammentato.

3. Problemi etici. In contesti altamente competitivi, gli individui possono ricorrere a pratiche non etiche per ottenere un vantaggio competitivo. Ciò potrebbe includere il sabotaggio dei colleghi, la compromissione dell’integrità o l’assunzione di comportamenti disonesti per raggiungere gli obiettivi.

4. Squilibrio tra lavoro e vita privata. L’intensa competizione può far passare in secondo piano l’importanza di mantenere un sano equilibrio tra lavoro e vita privata. I dipendenti potrebbero sentirsi costretti a lavorare più ore o a sacrificare il tempo personale per non perdere terreno, con conseguente insoddisfazione e diminuzione del benessere generale.

5. Soppressione della creatività. L’eccessiva attenzione alla competizione può soffocare la creatività e l’innovazione. La paura di fallire o di essere giudicati può scoraggiare i dipendenti dall’assumere rischi o dall’esplorare idee non convenzionali, limitando il potenziale di innovazione dell’organizzazione.

6. Concentrazione a breve termine. L’intensa competizione spesso incoraggia una concentrazione a breve termine su obiettivi o vittorie immediate. Questa enfasi sui guadagni a breve termine può ostacolare la pianificazione strategica a lungo termine e la crescita sostenibile.

7. Disimpegno dei dipendenti. Un ambiente ipercompetitivo può portare al disimpegno dei dipendenti. Quando la concorrenza diventa troppo feroce o sleale, può demotivare gli individui, facendoli disimpegnare dal lavoro e dall’azienda

8. Aumento del turnover. Alti livelli di competizione, soprattutto se combinati con stress e burnout, possono portare a un aumento del turnover dei dipendenti. I dipendenti possono cercare ambienti di lavoro meno competitivi che offrano un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata e una cultura più solidale.

9. Riduzione della collaborazione. Invece di favorire il lavoro di squadra, l’eccessiva competizione può creare una cultura in cui i dipendenti esitano a condividere informazioni o a collaborare per paura di perdere il loro vantaggio competitivo.


Come gestire la competitività sul posto di lavoro

Abbiamo visto i pro e i contro di un ambiente di lavoro competitivo, ma a questo punto sorge la domanda: “come si può favorire la buona concorrenza ed evitare quella cattiva?”

La soluzione secondo gli esperti delle risorse umane è una "concorrenza cooperativa". La competizione cooperativa è un termine che nasce originariamente per descrivere una situazione tra aziende concorrenti; tuttavia, è un termine utile anche quando si considerano le dinamiche interne al luogo di lavoro. La competizione cooperativa suggerisce che i membri del team possono spingersi l’un l’altro a essere più produttivi e a produrre un lavoro migliore. Di seguito vediamo i temi chiave su cui concentrarsi per creare una concorrenza cooperativa.

1. Promuovere un sano equilibrio. Incoraggiare una sana competizione che enfatizzi la collaborazione, riconoscendo i risultati individuali senza promuovere rivalità spietate.

2. Stabilire aspettative chiare. Stabilire obiettivi e criteri di successo trasparenti per aiutare i dipendenti a capire cosa ci si aspetta da loro senza inutili pressioni.

3. Enfatizzare il successo di squadra. Incoraggiare una cultura in cui il successo individuale contribuisca ai risultati collettivi, evidenziando l’importanza della collaborazione e degli obiettivi condivisi.

4. Promuovere un ambiente favorevole. Creare un’atmosfera in cui i dipendenti si sentano sostenuti piuttosto che minacciati dai loro colleghi e incoraggiare la mentorship e l’apprendimento reciproco.

5. Monitorare e affrontare i problemi. Tenete d’occhio le dinamiche dell’ambiente di lavoro e affrontate tempestivamente qualsiasi segnale di eccessiva competizione, conflitti o stress.

La competitività sul posto di lavoro può essere un potente motore di successo se gestita in modo appropriato. Promuovendo un ambiente competitivo sano che valorizzi la collaborazione, fissi obiettivi chiari e dia priorità al benessere, le organizzazioni possono sfruttare gli aspetti positivi e mitigare quelli negativi associati alla competizione sul posto di lavoro.


Concorrenza cooperativa: come metterla in pratica

Abbiamo visto i pro e i contro di un ambiente lavorativo competitivo, ma in che modo le aziende riescono a creare un ambiente lavorativo del genere?

Per avere un’idea più chiara, ecco alcuni esempi reali di strategie che le aziende impiegano per coltivare un ambiente competitivo positivo:

1. Incoraggiare la collaborazione attraverso la competizione

Time Off: molte aziende permettono ai loro dipendenti di dedicare il 20% della loro settimana lavorativa a progetti di loro scelta. In altre parole consentono permessi pagati ogni settimana. Questa iniziativa promuove l’innovazione incoraggiando gli individui a esplorare le loro idee, favorendo una sana competizione tra i team per sviluppare prodotti innovativi.

2. Riconoscimento e premi per le prestazioni

Il metodo V2MOM: molte aziende utilizzano il framework V2MOM (Vision, Values, Methods, Obstacles, Measures) per allineare i dipendenti agli obiettivi aziendali. Questo sistema enfatizza il riconoscimento e i premi per i dipendenti che raggiungono o superano i loro obiettivi, promuovendo una sana competizione e mantenendo tutti allineati con la visione dell’azienda.

3. Gamification delle metriche di performance

La gamification di Microsoft simile a quella di Xbox: Microsoft ha applicato elementi di gioco ai suoi processi di vendita creando un sistema di classifiche che tracciava le prestazioni di vendita in tempo reale. Questa gamification ha aumentato la motivazione dei team di vendita e ha incoraggiato una competizione amichevole, migliorando al contempo i dati di vendita complessivi.

4. Definizione e comunicazione trasparente degli obiettivi

Il sistema OKR: sempre più aziende implementano obiettivi e risultati chiave (OKR) a cascata in tutta l’organizzazione. Questo sistema garantisce la trasparenza nella definizione degli obiettivi e permette ai dipendenti di vedere come i loro sforzi contribuiscono agli obiettivi dell’azienda, promuovendo una sana competizione per raggiungere questi risultati.

5. Programmi di sviluppo per i dipendenti

Programmi di scelta della carriera: molte aziende offrono di pagare fino al 95% delle tasse scolastiche e delle spese associate per i dipendenti che desiderano conseguire certificati o diplomi associati in settori ad alta domanda. Questa iniziativa promuove un ambiente competitivo incoraggiando i dipendenti a investire nel loro sviluppo personale, aumentando così le loro competenze e la loro competitività sul mercato del lavoro.

6. Sfide tra team interfunzionali

Le sfide per l’innovazione: alcune aziende organizzano sfide interne di innovazione che riuniscono dipendenti di diversi reparti per risolvere problemi complessi. Questa strategia favorisce la collaborazione e la sana competizione tra i team, promuovendo l’innovazione e abbattendo i silos.

7. Mentorship e condivisione delle conoscenze

Il reverse mentoring: sempre più aziende stanno implementando un programma che prevede che i dipendenti più giovani facciano da mentori ai dirigenti senior su argomenti come la tecnologia, i social media e le moderne tendenze del posto di lavoro. Questa iniziativa promuove un ambiente competitivo positivo incoraggiando la condivisione delle conoscenze e la collaborazione tra le diverse generazioni all’interno dell’azienda.

Queste strategie dimostrano come le aziende possano creare un ambiente competitivo positivo enfatizzando la collaborazione, il riconoscimento, la comunicazione trasparente e l’apprendimento e lo sviluppo continui. Bilanciare la competizione con la cooperazione e assicurarsi che sia in linea con i valori e gli obiettivi dell’azienda è fondamentale per un successo duraturo.


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