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Come gestire il lifelong learning nella quarta rivoluzione industriale?

La risposta dell'eLearning alla richiesta di formazione continua sul lavoro.

Oggi più che mai, attraversando la cosiddetta "quarta rivoluzione industriale", la formazione continua (lifelong learning) è sempre più importante per lo sviluppo di carriera. Il mondo del lavoro verso cui ci stiamo dirigendo è un contesto caratterizzato dal cambiamento continuo e al centro di questo cambiamento ci sono proprio le persone: "i processi di automatizzazione, per essere gestiti, richiederanno nuovi profili professionali. E contemporaneamente, altre mansioni, specie quelle più routinarie, cesseranno di esistere" riporta il Corriere della Sera.
A conferma di ciò, il Report Mercer Global Talent Trends Study 2018 “Unlocking Growth in the Human Age”, riporta che il "71% dei manager italiani intervistati prevedono di veder scomparire una figura professionale su cinque nella propria azienda, entro il 2023".

In uno scenario così descritto, risulta lampante l'importanza di "aggiornare costantemente le proprie competenze, rimanere professionalmente competitivi, essere in grado di riqualificarsi e acquisire nuove skills". Ad oggi, non sempre le aziende sono reattive nel promuovere la formazione di cui i dipendenti hanno bisogno: dal report Mercer emerge che "solo il 31% delle aziende sta aumentando l’accesso ai corsi di apprendimento, anche online".

La trasformazione digitale sta cambiando il mondo della formazione in vari modi – spiega Fabio Costantini, Chief Operation Officer di Randstad – e l’e-Learning, oggi, è una delle opportunità per la formazione continua di diversi utenti: studenti, lavoratori o chiunque voglia aggiornare le proprie competenze e migliorare il proprio percorso professionale e personale”.

Partendo da questa visione, la multinazionale olandese che si occupa di Risorse Umane ha lanciato un nuovo sito e-commerce, Competence, che offre corsi e-Learning su varie tematiche: corsi di lingue, informatica, soft skills, sicurezza, ma anche orientamento e percorsi di tutoring per gli studenti che terminano la scuola secondaria di secondo grado e devono compiere una scelta importante per il proprio futuro.

Nel momento in cui i ragazzi completano i percorsi scolastici e si apprestano ad affrontare il mondo del lavoro – aggiunge Costantini – il primo grande ostacolo che trovano è inserirsi nell’ambiente lavorativo utilizzando quelle che sono le capacità cosìddette soft”.

Del resto, il report “Future of Jobs” del World Economic Forum afferma che, dal 2020, saranno proprio le competenze soft a diventare centrali in ogni contesto lavorativo. Queste competenze non si possono apprendere sui libri di scuola e il rapporto ne definisce dieci: problem solving, pensiero critico, creatività, gestione delle persone, coordinarsi con gli altri, intelligenza emotiva, capacità di giudizio e di prendere decisioni, orientamento al servizio, negoziazione, flessibilità.

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