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Ricollocazione e formazione: 880 milioni per attuare GOL

Politiche attive del lavoro e formazione: le risorse per attuare GOL, il programma per l’occupazione.

La "bomba sociale" che si temeva scoppiasse con la conclusione (momentanea) del blocco licenziamenti del 30 giugno 2021 non è scoppiata, il maremoto di licenziamenti per ora non è stato registrato. Certo, sono andati perduti circa 23 mila occupati (tutti autonomi) rispetto al mese di giugno e la soglia di occupazione rimane ferma al 58,4%. 

A fine settembre 2021, il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e il Ministro dell’Economia, Daniele Franco, hanno firmato il decreto interministeriale che assegna 880 milioni di euro alle Regioni italiane per attuare il GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori), il programma di garanzia per l'occupazione, novità prevista dalla Legge di Bilancio e parte del PNRR

Le risorse del GOL (il 20% dei 4,4 miliardi di euro messi sul piatto da PNRR e React-EU per la riforma delle politiche attive) vivono al fine di attuare progetti di formazione e di reinserimento nel mondo del lavoro e vengono ripartite nelle varie Regioni italiane in base a diversi criteri: numero di percettori sul territorio di Indennità NASPI, di Reddito di cittadinanza e di Cassa integrazione, oltre al numero degli occupati. 

Tra i principali traguardi da raggiungere c'è quello di coinvolgere almeno 3 milioni di persone entro il 2025. Almeno il 75% di essi devono essere donne, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, giovani under 30, lavoratori over 55. Inoltre, almeno 800 mila beneficiari dovranno essere impegnati in attività di formazione, di cui almeno 300 mila in percorsi di rafforzamento delle proprie competenze digitali

Degli 880 milioni di euro sul piatto, sono state rese note le quote assegnate alle Regioni: 

Ripartizione risorse GOL

Le regioni settentrionali non hanno accolto positivamente la ripartizione delle risorse. Infatti, essa sembra essere troppo influenzata dai numeri dei percettori del reddito di cittadinanza, più numerosi al Sud.

Entro 60 giorni dall'emanazione, le Regioni e le Province autonome dovranno adottare dei Piani regionali in attuazione del programma, ognuno dei quali verrà sottoposto ad una valutazione di coerenza con il PNRR da parte dell’ANPAL (Agenzia nazionale per le politiche attive per il lavoro).

Una volta ricevuto il via libera da quest'ultima, verrà assegnato il 75% delle risorse a ciascuna Regione. Il restante 25% verrà riconosciuto solo quando sarà rendicontato l’impiego di almeno il 50% delle risorse assegnate.

Ad ogni Regione verranno dati tre obiettivi. Ad esempio, la Campania: entro la fine del 2022 dovrà prendere in carico 84.660 persone e organizzare la formazione per 22.576 di esse (di cui 8.460 in ambito digitale). Il decreto fissa gli obiettivi, ma non indica procedure e modalità. Ogni Regione avrà autonomia sui metodi.

Il programma GOL prevede cinque percorsi diversi, tra formazione, accompagnamento al lavoro e aggiornamento: 

  1. un percorso lineare di reinserimento lavorativo per i soggetti facilmente occupabili;
  2. un percorso di aggiornamento "upskilling" per adeguare le competenze di coloro che sono già formati, ma necessitano di ri-allinearsi con il mercato del lavoro. Questo percorso prevede interventi formativi prevalentemente di breve durata e dal contenuto professionalizzante;
  3. un percorso di riqualificazione "reskilling" per coloro che sono più distanti dal mercato del lavoro e necessitano di una più intensa attività di formazione (con un focus a quelli che sono i profili più richiesti) per rimettersi al passo con le richieste datoriali;
  4. un percorso di inclusione per coloro che si trovano maggiormente in difficoltà, come i percettori del Reddito di cittadinanza, in cui vengono eventualmente coinvolti servizi territoriali, come quelli educativi, sociali, sanitari e di conciliazione;
  5. un percorso di ricollocazione collettiva nell'ipotesi di crisi aziendale.

Tutti i percorsi sono accomunati dalla personalizzazione, che permetterà di delineare la soluzione più adatta in base alle esigenze di ognuno.

Inoltre, il decreto dovrebbe assegnare 50 milioni aggiuntivi alle Regioni a valere sul Fondo per il potenziamento delle competenze e la riqualificazione professionale. Lo scopo di questo budget extra è la realizzazione di progetti formativi rivolti ai lavoratori beneficiari di trattamenti di integrazione salariale per i quali è programmata una riduzione dell’orario di lavoro superiore al 30% in un periodo di 12 mesi e ai percettori della Naspi.


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