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Modern Learners: chi sono e come si formano

Le peculiarità degli studenti moderni impongono di ripensare a come vengono erogati e progettati i corsi. Come progettare corsi a prova di Modern Learner?

Grazie agli strumenti informatici, per ognuno di noi è più facile recuperare informazioni e conoscenza. Questi strumenti comportano anche maggiori stimoli che, se non filtrati, possono diventare un ostacolo all’apprendimento: maggiori distrazioni e minore tempo di attenzione possono essere un limite che un buon Instruction Designer deve saper affrontare.

Chi sono i Modern Learners

Tra gli affreschi di Pompei è raffigurata una ragazza con uno stilo e una tavoletta cerata, uno strumento utilizzato dagli studenti per scrivere e fare esercizi. La tavoletta, un pannello di legno su cui era stata fatta raffreddare della cera, permetteva a chi la utilizzava di incidere lettere o fare disegni; per cancellarli, era sufficiente scaldare la cera, per poi riutilizzare lo strumento. Duemila anni dopo, i tablet sono la loro versione aggiornata. L’uso di fondo è lo stesso, se ci limitiamo all’aspetto educativo; le potenzialità incomparabilmente maggiori. La differenza la fanno i programmi pensati espressamente per la formazione. I contenuti forniti in eLearning non sono altro che un modo ragionato di far ragionare l’utente: Course Writer, l’autore del corso, Instructional Designer, l’architetto del corso, e Subject Matter Expert, l’esperto in materia, hanno lo scopo di creare contenuti che catturino l’attenzione, l’interesse e il coinvolgimento degli utenti.

L’interattività degli strumenti informatici è di certo un prezioso alleato per questo scopo, ma lo è fino a un certo punto. Quella per l’attenzione dell’utente è una battaglia cruenta. La tavoletta di cera romana poteva mancare di funzionalità, ma questo non era solo un limite. Su un qualunque strumento informatico, dal cellulare al pc di casa, ci possono essere diverse decine di applicazioni o software pronti a richiedere l’interazione frequente e continua dell’utente. Il modern learner è sì quell’utente moderno, a suo agio con la tecnologia, ma anche continuamente connesso a questa. Secondo la definizione di Lisa Owens e Crystal Kadakia, il modern learner è quello studente completamente immerso in un ambiente carico di stimoli e risorse che, per questo, ha l’esigenza di apprendere in maniera veloce. La definizione non è solo positiva. Velocità di fruizione e abbondanza delle fonti comportano anche problemi quali il ridotto tempo di attenzione e il problema della ridondanza dei contenuti.

Modern Learners e stili di apprendimento

Si è detto di come esistano differenti stili di apprendimento. Gli studenti possono differire molto in quanto a metodi di studio, preferenza di fruizione dei contenuti e sensibilità ai diversi stimoli: una distinzione semplificata distingue ad esempio tra apprendimento visivo o uditivo, a seconda di quale canale aiuta a ritenere maggiori informazioni. Gli studenti possono poi preferire la rielaborazione delle informazioni a parole, la loro fissazione con la logica o con la totale immersione che coinvolga azioni e nozioni. Infine, vi è chi preferisce apprendere da solo o in gruppo.

Queste distinzioni sono molto utili al momento di progettare e proporre un corso online. I responsabili del marketing e gli Instruction Designer possono ottenere migliori risultati quando considerano i diversi stili di apprendimento per creare delle Learner Personas. Invece di limitarsi a un elenco dei diversi metodi di assimilazione, è molto più utile personificare questi stili, creando dei personaggi fittizi che riassumano le caratteristiche degli studenti che si vogliono raggiungere: invece di pensare genericamente a chi predilige l’apprendimento di gruppo, è più efficace ricostruire la loro l’età, la personalità e le necessità. Se in ambito scolastico la varietà è minore, si pensi a quanto possono essere diversi un cinquantenne torinese, padre di due figlie, impiegato di lungo corso e una giovane neolaureata in ingegneria fuori sede, anche se entrambi preferiscono confrontarsi con gli altri frequentando un corso.

Le distinzioni dovrebbero essere prese come delle linee guida, non come delle categorie rigide. Questo perché l’apprendimento non avviene mai sottovuoto: nel percorso di formazione intervengono numerosi fattori di influenza e disturbo, che possono stravolgere – anche in meglio -, lo studio e la comprensione delle nozioni ricevute. Un chiaro esempio è l’apporto della tecnologia. Non è detto che lo studente che preferisca rivivere i concetti appresi non possa farlo tramite lo schermo di un computer, né che chi preferisce comprendere usando la logica e il ragionamento non possa trovare esercizi e simulazioni interattive che lo distraggano. Al contrario: è lo scopo principale dei corsi in eLearning quello di coinvolgere al meglio tutti gli stili di apprendimento, indipendentemente dalla preferenza del singolo.

Come si coniugano gli stili di apprendimento con la figura dei modern learners? Dalla descrizione delle due autrici della ricerca, si è trovato che il modern learner dispone di questi attributi:

  • Elabora i dati rapidamente, ma non in profondità
  • Ha una capacità di attenzione breve e distribuisce l'attenzione in modo sottile
  • È altamente visivo
  • Si distrae facilmente
  • Si trova in tutte le fasce di età
  • Utilizza più sistemi e dispositivi che mai e può passare rapidamente da un dispositivo all'altro
  • È sovraccarico di informazioni
  • Dimentica le cose più facilmente
  • Cerca gratificazione immediata
  • Si aspetta frequenti ricompense

In sostanza, il modern learner è una persona che, se da un lato si destreggia bene con la tecnologia, dall’altro rischia di esserne totalmente assorbito. Si sbaglierebbe a pensare che si stia parlando solo di giovani studenti. Potenzialmente, ogni fascia di età può ricadere in questa categoria, soprattutto chi è ancora nel mondo del lavoro. La caratteristica centrale è che, per il modern learner, il tempo è limitato: è limitata l’attenzione che è disposto a dedicare a un contenuto, come anche è limitata l’attesa per una ricompensa. La risposta a un quesito, il senso di un concetto e le sue implicazioni, il risultato di un test: sono tutti risultati che non possono essere rimandati troppo, pena la diminuzione dell’interesse. Il rischio è che la preferenza per le gratificazioni immediate ostacoli un maggior livello di impegno e di obiettivi di lungo periodo.

Formare i modern learners

Le peculiarità di questa tipologia di studenti impongono di ripensare a come vengono erogati e progettati i corsi. In particolare, è importante non incorrere nell’errore di pensare che questi siano soggetti svogliati o con poca determinazione. Può certo darsi il caso che alcuni di questi non abbiano un immediato interesse per il tema trattato, ma il punto è un altro: non è la mancanza di interesse iniziale il problema ma la facilità con cui questo può essere distratto da un altro concetto o un’altra attività. date queste premesse, la priorità non è – soltanto – quella di catturare l’attenzione dell’utente, quanto quella di mantenerla viva o di indirizzarla. Ci sono almeno due livelli di azione in cui si può intervenire a questo scopo: la riflessione sui contenuti e sulla loro fruibilità.

Per quanto concerne i contenuti, l’Instructional Designer può operare in conseguenza agli attributi sopra descritti per plasmare il corso andando incontro alle necessità e alle fragilità del modern learner. A fronte di una maggiore frequenza di ricompense attese, si possono proporre maggiori possibilità di guadagnarsele, magari con domande spot o micro-esercitazioni durante una lezione. La maggiore predisposizione a dimenticare quanto affrontato potrebbe essere affrontata facendo ricorso a tecniche mnemoniche da inserire nelle lezioni, magari intervallando quanto appreso con apposite ripetizioni scadenzate. Il sovraccarico di informazioni potrebbe essere attenuato con il ricorso a una User Interface (UI) e una grafica minimale, sulla falsa riga del design di molti siti di successo: il tema è aperto alle interpretazioni e un buon Instructional Designer ha tutti gli strumenti per poter valutare il giusto equilibrio tra un’interfaccia coinvolgente e uno che permetta di attenuare le distrazioni esterne. Se ci facciamo caso, i principali social media hanno la tendenza ad adottare una presentazione semplice, quasi sotttotono, senza perdere in capacità di agganciare il fruitore. Anche la rapidità di elaborazione può essere impiegata come punto di forza, magari sottoponendo il fruitore ad esercizi a difficoltà crescente e a ritmo serrato: fintanto che l’attenzione rimane alta è possibile tentare di trainare il soggetto verso una maggiore profondità di analisi, anche se i risultati possono variare.

C’è un’altra, importante caratteristica dei corsi in eLearning che può essere decisamente utile per proporre contenuti formativi ai modern learners. Detto di questi che sono facili alla distrazione, una soluzione sembra essere quella di atomizzare i corsi in micro-lezioni. Quello che può fare da effetto leva è il permettere all’utente di scegliere il percorso di apprendimento da intraprendere e permettergli di navigare in maniera autonoma tra queste micro-lezioni. Ben inteso, il tema trattato deve poter permettere una sequenza non lineare dei concetti. Il punto è che, potendo decidere di seguire il flusso della propria curiosità, lo studente sarà più propenso ad avere un atteggiamento attivo nella ricezione dei contenuti. Le stesse micro-lezioni poi, dovrebbero contenere dei brevi accenni di rimando e riepilogo alle altre micro-lezioni connesse, in modo da poter anticipare un contenuto quando l’interesse e la capacità ricettiva sono ancora presenti, o da supportare la memorizzazione di quelli già affrontati. Grazie all’approccio Learning Experience Platform (LXP), una piattaforma di eLearning può essere adeguata a queste esigenze, permettendo una navigazione libera tra i contenuti offerti.

Infine, se il modern learner è un soggetto facile alla distrazione, oberato da molteplici stimoli elettronici, può essere efficace aumentare l’immersività del corso offerto andando in senso opposto: limitare la fruizione informatizzata a una parte del corso e collegare a questa delle attività dui persona, puntando sulla esperienza pratica reale. 


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