Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Crea PDF

E-learning e Università online: i trend durante la pandemia

Boom di iscritti per le lezioni online: il numero delle matricole ha registrato una crescita del 7%.

 I due anni appena passati hanno cambiato radicalmente le nostre abitudini e il nostro modo di vivere: molte consuetudini si sono perse, ma c’è un settore in cui la pandemia ha generato un vero e proprio tsunami, abbattendo false credenze e creando nuove consapevolezze.

L’e-learning è stato per anni – nel mondo dell’istruzione – una delle "tecniche" più sottovalutate; oggi, complice lo stato d’emergenza, questo pregiudizio è stato sdoganato: studiare a distanza si può ed è anche vantaggioso.

Si abbattono i costi di trasferta, si ha un canale diretto ma non destabilizzante con i docenti, si hanno a disposizione i materiali didattici 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ma soprattutto si può studiare e lavorare contemporaneamente unendo alla formazione teorica anche quella pratica; un aspetto, questo, molto richiesto dalle aziende, soprattutto straniere.

In questo modo gli studenti hanno più libertà di manovra e soprattutto più possibilità di trovare lavoro dopo il percorso di studio. I numeri forniti dalle statistiche ufficiali, in questo senso, parlano chiaro.
Vedere anche l'ultimo rapporto di Almalaurea.

I dati su università in tempo di Covid

Il Ministero dell'Università ha pubblicato i dati aggiornati e sembra proprio che dallo scorso anno il numero delle matricole sia cresciuto del 7%, nonostante o soprattutto da quando la didattica si è spostata online. L’aumento riguarda tutta la Penisola con picchi nel Sud Italia. Sono più di 324mila gli immatricolati triennali contro i 305mila (in salita del 4,8%) dell’anno passato.

Alle magistrali, invece, la differenza supera i 2000 studenti. L’e-learning ha portato, dunque, in propulsione l’istruzione ma non è tutto perché i dati parlano anche di altri effetti positivi: più elevata regolarità degli studi, abbassamento dell’età alla laurea e maggiori tirocini.

Cresce anche il tasso di occupazione: +8,4 punti percentuali per laureati di primo livello e +6,5 punti percentuali per quelli di secondo livello. Laurearsi online, secondo gli studi, conviene e crea anche delle possibilità in più.

Un segnale importante arriva anche dalle università private che hanno eccellentemente resistito alla crisi: Luiss +6,4%, Bocconi +3,1%, Cattolica + 2,5%. Un caso a parte è rappresentato dagli atenei che hanno puntato sulla medicina come Humanitas o il San Raffaele che hanno addirittura registrato 1500 posti in più.

Per approfondire, vedere anche questo contributo pubblicato dal Il Sole 24 Ore.

E-learning e il ruolo delle università telematiche

La didattica a distanza esisteva già ben prima del Covid-19: le università telematiche proliferavano ma c’era ancora tanta diffidenza. 
Vedi approfondimento sulle università online riconosciute dal Miur

Oggi grazie ad un adeguamento forzato da parte delle università tradizionali, il quadro è cambiato.

C’è più consapevolezza e, unita al fatto che i titoli sono validi per sostenere concorsi pubblici ed essere assunti in aziende anche di grande calibro, i dati oggi dimostrano che la modalità e-learning è certificata e apprezzata tra gli studenti e gli HR.

Ora bisogna guardare avanti e fare un passaggio in più: le modalità online e offline devono lavorare sinergicamente per formare studenti sempre più preparati. Non è necessario che siano l’una l’alternativa dell’altra, ma che puntino insieme ad un obiettivo più grande che è il riconoscimento europeo.


Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla newsletter e ricevi le notizie settimanali!

Iscriviti alla Newsletter

Commenti:

Nessun commento è ancora presente. Scrivi tu il primo commento a questo articolo!

Pubblica un commento

Utente:
E-Mail (solo per ricevere le risposte)
Inserisci il tuo commento: