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La trasformazione digitale nella scuola italiana: a che punto siamo ora che le scuole sono sospese?

Con lo scoppio dell’emergenza covid-19 il Miur mette a disposizione delle scuole alcune risorse per attuare la formazione a distanza. Qual è l’approccio adottato in Italia e negli altri paesi dove le scuole sono state sospese?

La sospensione delle scuole italiane decisa con decreto del Consiglio dei Ministri del 23 febbraio 2020 e prolungata fino al 3 aprile, ha messo le istituzioni scolastiche di fronte a una realtà: la digitalizzazione ora è d’obbligo. A questo proposito, è stata creata la pagina didattica a distanza per guidare le scuole nel vivo dell’eLearning. Basterà questa iniziativa o la differenza la fanno le iniziative dei singoli istituti? Qual è l’approccio all’eLearning di altri paesi come la Francia e la Spagna, dove sono state sospese le lezioni scolastiche causa coronavirus?

La piattaforma per la didattica a distanza del Miur

Il portale didattica a distanza è un sito in continua evoluzione perché aperto alla partecipazione di imprese che, gratuitamente, mettono a disposizione hardware e software che favoriscono l’eLearning. Per poter dare il proprio contributo bisogna rispettare i requisiti del bando aperto sul sito Protocolli. In particolare, alle imprese che offrono software si richiede:

  • Accesso e uso gratuiti dei sistemi.
  • Il rispetto dei criteri di “sicurezza, affidabilità, scalabilità e conformità alle norme sulla protezione dei dati” da parte delle piattaforme di fruizione di contenuti. A queste si chiede che i dati raccolti non siano usati per scopi commerciali.
  • La qualifica di cloud service provider della PA per le piattaforme di collaborazione online.

Inoltre, per il Miur è fondamentale che ci siano delle guide e tutorial gratuiti che supportino docenti e famiglie nell’utilizzo dei nuovi strumenti. Attualmente ci sono tre piattaforme certificate: Google Class, Microsoft e TRIS, un’iniziativa congiunta, pubblica e privata, per favorire la formazione a distanza di studenti ospedalizzati.

Didattica a distanza: ogni scuola fa per sé 

Tutto questo, ci dice che l’ approccio del Miur all’eLearning è fortemente decentralizzato. Ci sono delle linee guida sui requisiti che le aziende devono rispettare, ma non esiste un sistema comune a tutti gli istituti scolatici. Questo fa sì che ogni scuola, gestisca in autonomia questo passaggio forzato da eventi sanitari dalla didattica in aula a quella online. La tendenza, è quella di utilizzare lo stesso fornitore per il servizio di registro elettronico, finora il primo e unico passo verso la digitalizzazione fatta dalle scuole, ma non senza problemi.

Dal registro elettronico alla didattica online: quali le difficoltà?

Il processo è sicuramente rallentato dalla mancanza di familiarità dei docenti prima, e delle famiglie, poi, con questi strumenti. Il primo approccio con la didattica a distanza sembra essere quello di aiutare i docenti e famiglie a familiarizzare con i nuovi strumenti. La seconda questione, riguarda l’uniformità dei sistemi adottati. Anche all’interno dello stesso istituto ci sono casi in cui si scelgono piattaforme diverse, creando non poche difficoltà ai docenti. Inoltre, con 8,4 milioni di studenti della scuola dell’obbligo potenzialmente collegati, non sono mancati fasi di sovraccarico del sito, impedendo di fatto l’accesso alle risorse didattiche. Infine, questo primo incontro con l’eLearning sembra risolversi nell’assegnazione di testi da compilare a casa. Arriverà il momento di misurarsi con il carattere multimediale dell’eLearning, usando video, audio e aule virtuali.

Una panoramica sull’eLearning per la scuola pubblica in Francia e Spagna

Dopo l’Italia, altri paesi europei hanno dovuto adottare le misure di restrizione alla didattica in aula. Prendiamo due esempi agli antipodi per descrivere il loro approccio all’eLearning nelle primissime fasi della chiusura: la Francia e la Spagna. La Francia ha previsto la chiusura delle scuole a partire dal 16 marzo con una strategia già pronta e centralizzata per l’eLearning. La formazione a distanza avviene tramite il sito del CNED, Centre National d’Einsegnement à Distance: ognuno dei 12,4 milioni di studenti francesi è dotato di un codice per l’accesso al sito dove troverà il materiale del proprio istituto scolastico online e aule virtuali nella sezione “Ma classe à la maison”. Secondo il Ministero dell’istruzione francese, proprietario del sito, il sistema è in grado di supportare 15 milioni di utenti contemporaneamente. La Spagna chiude le porte delle scuole a partire da venerdì 13 marzo, con diverse tempistiche in base alle decisioni delle autorità locali. Nei primi giorni non era stata prevista alcuna forma di didattica online per gli 8,2 milioni di studenti della scuola dell’obbligo. L’unica iniziativa immediata era destinata ai bambini dai 4 ai 10 anni ed è stata organizzata dal Ministero per l’istruzione spagnolo insieme al canale televisivo Clan: si tratta di Educlan,una piattaforma con contenuti audiovisivi forniti da case editrici a titolo gratuito. Nonostante le risorse educative, il canale sembra più orientato all’intrattenimento che non ad assolvere l’obbligo scolastico. Il 23 marzo viene lanciata l’iniziativa Aprendo en casa, un portale dedicato a docenti e famiglie con materiale didattico e consigli per studenti di ogni ordine e grado.


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