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USA: rientro a scuola in aula o online?

Che ruolo avrà l’eLearning nelle scuole americane a sei mesi dallo scoppio della pandemia nel paese?

Con una curva del contagio che fa fatica a scendere, gli USA si interrogano sulla riapertura delle scuole tra minacce di scioperi e richieste di limitare le lezioni online dal vivo. Che ruolo avrà l’eLearning nelle scuole americane a sei mesi dallo scoppio della pandemia nel paese?

Le paure dei docenti: la sicurezza

Il Governatore del Connecticut chiede la riapertura delle scuole dello stato in autunno e la più grande organizzazione sindacale dei docenti, la CEA, si mette in moto. La paura degli insegnanti è quella di non poter lavorare in condizioni di sicurezza. Per questo chiedono che la decisione sulla riapertura delle scuole venga lasciata ai distretti e che ogni studente venga sottoposto al test per il Covid almeno una volta a settimana. Sottolineano, inoltre, la possibilità che gli insegnanti più anziani e affetti da altre patologie (diabete, malattie infettive polmonari croniche, malattie cardiache, asma, obesità, sistema immunitario compromesso da altre patologie come il cancro) possano essere maggiormente esposti al rischio di contagio. Secondo uno studio della Kaiser Family Foundation si tratterebbe di 1,5 milioni di insegnanti, un docente su quattro. Se gli stati concedessero la possibilità per i soggetti a rischio di optare per l’insegnamento da remoto, il 25% degli insegnanti rimarrebbe a casa.

Riapertura delle scuole a rischio con l’assenza di un docente su quattro negli USA

Non è tutto, il piccolo stato del Connecticut è solo uno specchio di un quadro decisamente più grande che coinvolge ogni angolo degli Stati Uniti. Il problema principale sembra che alla riapertura delle scuole a settembre manchi il 24% dei docenti. È questa la percentuale di insegnanti che, secondo un sondaggio realizzato a maggio da USA Today e Ipsos, preferirebbe rimanere a casa. Nello stesso sondaggio risulta che il 60% dei genitori opterebbe per la scuola a distanza. Gli insegnanti lamentano poi l’aumento del carico di lavoro e la mancanza di formazione in ambito eLearning.

Le richieste per una didattica a distanza equilibrata

È chiaro, quindi, che per i docenti l’eLearning è attualmente l’unica alternativa per continuare a svolgere il proprio ruolo in sicurezza. Detto questo, anche sulle modalità di insegnamento da remoto ci sarebbero visioni contrastanti. Gli insegnanti, chiedono una riduzione delle ore di lezione dal vivo, per ridurre il carico di lavoro. Allo stesso tempo, lamentano la mancanza di interazione e coinvolgimento degli studenti. Tra le richieste avanzate dai sindacati, un contributo di 50 $ mensili per coprire le spese di connessione e l’assenza di obbligo di rispondere ad alunni e genitori dopo il proprio orario di lavoro e men che meno con il proprio cellulare personale.

La risposta dei governi locali: la sicurezza

Il Connecticut, come altri Stati locali, glissa sulla risposta di effettuare test sugli studenti perché è semplicemente troppo costoso. Allo stesso modo, esclude la possibilità di lasciare ai singoli insegnanti la scelta se rientrare o meno per lezioni in aula. La risposta più diffusa da parte delle autorità è che faranno tutto il possibile per mettere a disposizione mascherine, distanziamento sociale e misure per la disinfestazione. L’ente governativo per il controllo delle malattie, CDC, è intervenuto nel dibattito a favore dell’apertura delle scuole sottolineando il minor rischio di contagio da Covid 19 per i bambini, oltre all’effetto psicologico, sociale e didattico di una protratta assenza da scuola, specie per quei distretti dove il controllo sulla qualità della didattica a distanza è blando.

Il rientro a scuola virtuale o ibrido da Los Angeles a New York

Alcune città come Los Angeles e San Diego hanno decretato che la scuola continuerà a essere a distanza, almeno per tutto l’autunno; a New York invece, le autorità hanno deciso che le scuole riapriranno solo con un tasso medio di infezione nell’area pari o inferiore al 5%. Come dimostra la mappa in continua evoluzione sul sito di Education Week la situazione attuale della riapertura delle scuole negli USA è la seguente:

  • 4 Stati hanno ordinato l’apertura delle scuole;
  • 5 Stati ne hanno ordinato la chiusura totale;
  • 2 stati hanno una chiusura regionale;
  • 3 richiedono didattica ibrida o da remoto;

Nel resto degli Stati Uniti ci sono formule ibride o mutevoli a seconda della situazione del distretto.

Le potenzialità dell’eLearning negli USA

La scelta sulla riapertura delle scuole o meno riguarda inevitabilmente l’aspetto sanitario e la conseguente questione della sicurezza sul posto di lavoro che preoccupa gli insegnanti. La sensazione diffusa da giornali ed enti governativi come il CDC è che nel dibattito si stia perdendo di vista la didattica, sia essa in aula sia a distanza.

Fatta salva l’importanza della scuola come luogo di crescita emotiva e interpersonale e non solo come luogo di apprendimento, l’eLearning è l’unica alternativa alla chiusura degli istituti scolastici. Seppur con numeri diversi rispetto ad altri paesi, come l’Italia, anche negli Stati Uniti il fattore tecnologia influisce sull’accesso all’istruzione degli alunni. Secondo il sondaggio su insegnamento e Covid di USA Today, il 3% delle famiglie intervistate non ha una connessione stabile, mentre un quinto dei nuclei familiari con un reddito annuo inferiore a 50.000 $ non è in possesso degli strumenti per poter seguire le lezioni online.

Il punto principale, per un eLearning di qualità, con o senza la riapertura delle scuole, è garantire a tutti gli studenti, specie quelli provenienti da famiglie vulnerabili, gli strumenti necessari per la didattica a distanza. Allo stesso tempo, la formazione continua del personale docente, aiuterebbe a gestire il carico di lavoro e migliorare il coinvolgimento degli studenti.

Secondo Forbes ed EdWeek il dibattito dovrebbe vertere su come sfruttare le potenzialità dell’eLearning cercando nuovi approcci didattici, inclusivi e interattivi.


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