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Come utilizzare il microlearning per migliorare l'apprendimento

La riduzione del tempo di attenzione degli studenti condiziona fortemente la progettazione della didattica. La soluzione per rendere la formazione efficace? Il microlearning.

La formazione di studenti e lavoratori ha da tempo integrato l’eLearning come strumento didattico. Le sue qualità hanno fatto di questa tecnologia una soluzione congeniale tanto in ambito scolastico, soprattutto universitario, quanto in quello lavorativo. La flessibilità della fruizione, la multimedialità dei contenuti e l’interattività della fruizione sono caratteristiche tanto innovative quanto apprezzate.

In un contesto di stimoli continui e crescenti, gli utenti possono tuttavia patire di una riduzione dei tempi di attenzione, che potrebbe inficiare il rendimento dello studente. Una delle soluzioni più adeguate a contrastare questo problema è quella del microlearning.


Microlearning e formazione blended

Il microlearning è una strategia formativa che si distingue per la sua breve durata e la focalizzazione su argomenti specifici. Per capire appieno questo concetto, possiamo definire il microlearning come l'arte di trasmettere informazioni in piccole dosi, con un approccio mirato ed efficace. Queste “molecole di apprendimento” possono assumere diverse forme, come video di breve durata, infografiche, quiz o brevi moduli interattivi. Questi frammenti sono progettati per essere facilmente accessibili e consumabili in pochi minuti, consentendo agli studenti di apprendere in modo flessibile, adattandosi ai loro orari e ritmi.

Come si integra il microlearning nella formazione blended?

La formazione blended è un approccio educativo che combina elementi di apprendimento online e tradizionale. In questa metodologia, il microlearning trova un posto privilegiato poiché può essere facilmente incorporato all’interno del contesto di apprendimento: tanto nei passaggi tra le lezioni online e dal vivo, quanto come elemento centrale del corso. Ad esempio, il microlearning può essere utilizzato per fornire informazioni di base e preparare gli studenti prima di una lezione in aula o di un workshop.

Un’applicazione comune è quella di utilizzare il microlearning come un “trampolino di lancio” per preparare gli studenti a una discussione più approfondita o a compiti specifici durante le lezioni tradizionali. In questo modo, il microlearning può aumentare l’efficacia complessiva della formazione blended, riducendo la necessità di lunghe sessioni di formazione in aula.

Si riesce a comprendere quindi come il microlearning offra numerosi vantaggi nella formazione blended. Alcuni dei benefici chiave includono:

  • Una migliore flessibilità d’uso
  • La riduzione del sovraccarico cognitivo
  • Un rapido apprendimento
  • Un maggiore coinvolgimento
  • Il miglioramento della retention 

Gli studenti possono accedere al microlearning quando e dove lo desiderano, adattandolo ai propri impegni e ritmi di apprendimento. In questo si sostanzia la maggior flessibilità d’uso per gli utenti. Il microlearning poi, presenta informazioni in piccoli segmenti, evitando di sovraccaricare gli studenti con una quantità eccessiva di contenuti in una sola volta. Quindi, grazie alla sua brevità, il microlearning consente agli studenti di acquisire nuove competenze in modo rapido ed efficiente.

Non è da trascurare poi che l’uso di formati multimediali e interattivi nel microlearning può aumentare l’interesse degli studenti. In un contesto dove gli stimoli sono molteplici e ubiqui, ricorrere a più strumenti di informazione e formazione è una strategia che permette di mantenere alta l’attenzione dello studente. All’attenzione ricettiva di breve durata si può poi associare la memoria di medio e lungo periodo, quando la ripetizione frequente di micro-contenuti può migliorare la ritenzione delle informazioni.

In sintesi, il microlearning rappresenta un’aggiunta preziosa alla formazione blended, poiché migliora l’esperienza di apprendimento e consente agli studenti di acquisire competenze in modo più efficace e duraturo.


Microlearning e formazione continua in medicina (ECM)

Una conferma del potenziale del microlearning la si può trovare nei corsi di formazione settoriali. Se consideriamo la sanità, possiamo osservare un settore dove i suoi addetti ai lavori sono tenuti a una formazione approfondita e costante, che richiede una continua revisione di quanto appreso nei lunghi anni universitari.

La formazione continua in medicina (ECM) è essenziale per questi professionisti, poiché le scoperte e le best practice evolvono costantemente. Il microlearning ha dimostrato di essere un mezzo efficace per facilitare la formazione continua e mantenere aggiornati i medici e altri professionisti della salute.

Il microlearning può essere applicato in diversi modi all’ECM, dall’aggiornamento sulle linee guida cliniche, alla gestione delle emergenze mediche, alle competenze necessarie per la gestione e la comunicazione con il paziente.

Inoltre, offre numerosi vantaggi per i professionisti medici. Questi possono ottimizzare i tempi da dedicare alla formazione, mantenendo la propria operatività professionale. Con il microlearning, i medici possono ricevere aggiornamenti costanti sulle ultime scoperte mediche, mantenendo le loro competenze all’avanguardia. Non sono poi da trascurare la possibilità che il microlearning dà di personalizzare l’apprendimento, scegliendo i moduli di formazione più rilevanti per la propria specializzazione e per la propria formazione.


Microlearning e psicologia dell'apprendimento

Nella progettazione del microlearning, è fondamentale comprendere i principi psicologici che influenzano l’apprendimento per creare contenuti formativi efficaci.

La psicologia dell’apprendimento suggerisce che l’informazione appresa a breve termine può essere rapidamente dimenticata. Tuttavia, l’informazione che è ripetutamente rivisitata e applicata è più probabile che si traduca in una conoscenza a lungo termine. Il microlearning, con i suoi moduli brevi e la possibilità di revisioni frequenti, è ideale per favorire l’apprendimento a lungo termine. La frammentazione dell’informazione in piccoli segmenti, tipica del microlearning, può migliorare in questo modo la comprensione e la ritenzione. Gli individui possono, cioè, assimilare meglio i concetti quando questi vengono presentati in piccoli pezzi, evitando sovraccarichi cognitivi.

Inoltre, il microlearning può offrire feedback immediati, sotto forma di quiz o domande interattive, permettendo agli studenti di valutare le loro conoscenze e ricevere correzioni istantanee.


Microlearning e attention span

L’attention span, o durata dell’attenzione, è un aspetto cruciale nell’apprendimento. Che, con l’avvento di Internet e degli smartphone, questa attenzione si sia ridotta è un fatto noto. Pochi secondi di attenzione attiva sono quello per cui competono pubblicità, notizie, telefilm e video musicali. Questo può cambiare il comportamento delle persone e rendere più difficile mantenere una concentrazione per periodi prolungati.

La durata dell’attenzione varia da persona a persona ma, in generale, è limitata a un intervallo di tempo relativamente breve, spesso compreso tra 10 e 20 minuti. Questo fatto presenta sfide significative nell’ambito dell’apprendimento, poiché sessioni di studio o formazione troppo lunghe possono portare alla dispersione dell’attenzione, alla noia e a una minore ritenzione delle informazioni.

L’attention span è particolarmente critico nell’apprendimento online, dove le distrazioni digitali possono essere abbondanti. Un design didattico attento deve tener conto di queste limitazioni e cercare soluzioni per massimizzare l'efficacia dell'apprendimento.

Il microlearning è una risposta diretta alle sfide dell’attention span. La sua struttura modulare, con contenuti brevi e focalizzati, si adatta perfettamente alla durata dell’attenzione dell’individuo. Gli obiettivi di apprendimento chiari e specifici vengono affrontati in moduli di apprendimento brevi, mantenendo l’attenzione e facilitando la ritenzione delle informazioni.

Inoltre, il microlearning incoraggia l’apprendimento attivo, coinvolgendo gli studenti in attività interattive o quiz che richiedono partecipazione attiva. Questo può essere ottenuto con contenuti focalizzati e interattivi, con scenari realistici e con una varietà di formati tra cui alternarsi, magari spaziando la ripetizione dei contenuti.


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